extrait de l'exposé du Duce devant le Gd Conseil du Fascisme

Par ce fil on peut lire le texte in extenso de l'exposé du Duce devant le Grand Conseil du Fascisme dans la nuit du 4 au 5 février 1939 :
Il se termine par cet extrait que je ferai suivre de sa traduction en français si besoin est pour certains d'entre nous. Ce qui est m'a frappé c'est que normalement il n'aurait pas dû déclarer la guerre en juin 1940 conformément à ce qu'il a exposé dans ce texte de février 1939... :
Siamo noi oggi, febbraio del 1939, nelle condizioni «ideali» per fare una guerra? Nessuno Stato è mai nelle «condizioni» ideali per fare una guerra, quando si voglia con ciò intendere una sicurezza matematica di vittoria. Ogni guerra - anche la meglio preparata - ha le sue incognite. Ma non v’è dubbio che la nostra preparazione sarà migliore fra qualche anno e precisamente:
a) quando avremo rinnovato tutte le nostre artiglierie (1941-42);
b) quando avremo in squadra le 8 navi da battaglia e un numero forse doppio di sommergibili (1941-42);
c ) quando l’impero sarà del tutto pacificato, potrà bastare a se stesso e darci l’armata nera;
d) quando avremo realizzato almeno il 50% dei nostri piani autarchici;
e) a esposizione del ‘42 chiusa, esposizione che deve rinforzare le nostre riserve
f) quando avremo fatto rimpatriare il maggior numero possibile di italiani dalla Francia. Questi 600-700 mila italiani residenti in Francia costituiscono un veramente grave problema.
Allo stato degli atti, la diplomazia fascista lavorerà per ottenere la soluzione migliore di cui al numero due e nel contempo le forze armate affretteranno la loro preparazione onde essere pronte a fronteggiare qualsiasi evento.
Il se termine par cet extrait que je ferai suivre de sa traduction en français si besoin est pour certains d'entre nous. Ce qui est m'a frappé c'est que normalement il n'aurait pas dû déclarer la guerre en juin 1940 conformément à ce qu'il a exposé dans ce texte de février 1939... :
Siamo noi oggi, febbraio del 1939, nelle condizioni «ideali» per fare una guerra? Nessuno Stato è mai nelle «condizioni» ideali per fare una guerra, quando si voglia con ciò intendere una sicurezza matematica di vittoria. Ogni guerra - anche la meglio preparata - ha le sue incognite. Ma non v’è dubbio che la nostra preparazione sarà migliore fra qualche anno e precisamente:
a) quando avremo rinnovato tutte le nostre artiglierie (1941-42);
b) quando avremo in squadra le 8 navi da battaglia e un numero forse doppio di sommergibili (1941-42);
c ) quando l’impero sarà del tutto pacificato, potrà bastare a se stesso e darci l’armata nera;
d) quando avremo realizzato almeno il 50% dei nostri piani autarchici;
e) a esposizione del ‘42 chiusa, esposizione che deve rinforzare le nostre riserve
f) quando avremo fatto rimpatriare il maggior numero possibile di italiani dalla Francia. Questi 600-700 mila italiani residenti in Francia costituiscono un veramente grave problema.
Allo stato degli atti, la diplomazia fascista lavorerà per ottenere la soluzione migliore di cui al numero due e nel contempo le forze armate affretteranno la loro preparazione onde essere pronte a fronteggiare qualsiasi evento.